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fou
‘432
fo DiS. NicoladiTolentino.
a dener lafciar la Religione , cla vitacofiauflera.
CAP. 1X, .
SEA OBEDOICE.
=} OME -ferifce il fulmine le cime dellialti monti,
“\, fanné continoa guerra; L’antico inimico; caduto
} da principio dal {tate di verita, non cefla d’ingan-
nare, e far caderealcrui, fe puo. Quante infidieL,
AO © quante reti, eJacci refea quefto feruo di Dio, quan-
te guerre aperte, e crudeli battaglie gli diede?2.quantre fiate lo per-
coffe, quante lo getto a terra, facendolorimaner quafi fenza {pirito,
come fece al beato Padre Sant’Antonio?: Sarebbe cofa indegna certo
dfta furia dellinferno, quando cheil capo noftro :Giest Chrifto non
jfoffe eg}i prima comparfo in quefto ifteffo agone, e fteccato. Proua,
feraffina l’alto Dio Je gran virtu:de’ fuoi eletti, per le tentationi, co-
ime loro firaffina per lo fuoco, & é maggior tentationeil'non effer
faa vita hauuto moleftiaalcuna, gettd nel mare il pretiofo fuo anel-
lo, che poi lift refo in yn pefce poco dopoi prefo da’ Pefcatori, e do-
‘jnato a lui, infelice prodigio della grandiffima fua difauentura, poi-
che miferamente mori , effendo ftatoappefoperla gola. Non ftala
‘|rofa fenza la fpina, né giorno.fu nai cofi fereno ,a cui non prece-
ldeffe , & feguitaffe Pofcura notre ,l’aftuto inimico cerco di diftorre,
& leuare da tanta aftinentia , & preclarafantira di vita il noftro fan-
tocol mezzo d’yn confobrino fo; che nel‘Monatterio vicinoa Fer-
mo di facolta commodo, chiamato Santa Maria di Giacomo, fi ftaua.
Per la parentela,e per lo fanguej oltre la gran compaffione, ch’io
Re Pa tage og
Sendoti nel pit bel fiore della tua giouentu, di pouerta , & didifagio
Confumarti , & cofi pouero, rimeffo, & mal veftito ftentare, fon sfor-
zato perfuiaderti , & pregarti, che voglilafciare cotefto ordine tanto
tigido, & coteftaregola cofi difficile da offeruarfi, niuno de noftri
ai fi ritroud giacere in fi mifero ftato, in che hor fei th, che dalla
Come il Gloriofo S.NICOL A futentato davn fuoconfebrino|
wc, delli grand’arbori,e delle fuperbe torrijcosi il Mon|Similitudi
y do; &il Demonio, inuidi d’ogni bene de’ giufti,gli/7¢ +
iveder fi degna,e nobilcreatura, coficrudelmente ftratiata da que-|5-Nice bat
tutodaDe
mony
jtenrato ,cotn’é pit grande difauentura l’effer fempre auenturato. Pol pojj-raze
flicrate1] Tiranno diSamo prudentemente yolendo percid prouocarfil;/ Tiranno
qualche difcontento nell’animo, non hauendo in tutto il tempo dildi Samo.
ti porto 6 fratel mio NICOLA (diffegli vn giorno il confobrino)veg-} Suafioned?
}
confobring,
MODACO. —
F 2 fame, _
+ Pr rntaanmcce seiny
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